Vivere il camper in inverno – Cosa serve davvero ?

Se ci stiamo avvicinando al mondo delle vacanze in camper potremmo pensare a quando utilizzeremo il nostro camper e a dove potremmo andare. Cose scontate certamente, ma: un anno solare è fatto di 365 giorni e i luoghi esplorabili potremmo dire che sono infiniti. La bella stagione è certamente quella preferita dai più, ma:


Come fare in inverno e in regioni particolarmente fredde ?


Non so perchè, ma se questo articolo fosse un video, sulla domanda di apertura, avrei messo un sottofondo musicale a tema mistery con un velo tenebroso. Usare il camper in inverno o in regioni particolarmente fredde non dovrebbe rappresentare potenzialmente un impedimento, soprattutto se amiamo davvero viaggiare e goderci tutti i momenti liberi che abbiamo, fuori casa. Mi sono posto ovviamente una serie di domande, che come sempre, hanno trovato altrettante risposte in rete tra forum, video di esperti viaggiatori e costruttori di accessori.

Per resistere al freddo occorrono sostanzialmente due cose che tutti i camper, dal più economico al più costoso hanno: pareti coibentate e stufa per acqua calda e riscaldamento. Ciò rappresenta un punto di partenza per creare e mantenere il più possibile un clima accettabile a bordo. Esistono però una serie di accorgimenti che è bene tenere in considerazione, specie se come me, siete in fase di acquisto o configurazione del camper e in particolare:

  • Coibentazione del serbatoio delle acque grigie
  • Sistema di riscaldamento del serbatoio delle acque grigie
  • Potenza di riscaldamento della stufa
  • Tipologia di alimentazione della stufa

Queste considerazioni rappresentano il vero punto di partenzae sottolineo, punto di partenza – per avere un mezzo capace di resistere e farci vivere nel giusto comfort in condizioni climatiche avverse.

Tralascio per il momento il discorso riguardanti la coibentazione delle pareti perchè gli scenari sono piuttosto variabili in base al tipo di mezzo, al costruttore e anno di costruzione (parlando di usato), mentre vorrei partire sulla stufa o, più in generale dal sistema di riscaldamento.

La stufa del camper

Tutti i camper sono sempre dotati di una stufa che permette il riscaldamento dell’aria e attraverso una serie di tubi, la convoglia in parti specifiche e tipicamente: zona letto, bagno, dinette. L’aria esce dalle bocchette, simili per certi versi alle bocchette di areazione della cabina guida o dell’autovettura. Per produrre aria calda la stufa può essere alimentata a Gasdirettamente dalle bombole a bordo – oppure a Gasolioprelevato dal serbatoio del carburante motore. Alle due alimentazioni di base si può aggiungere l’ausilio di un riscaldatore elettrico che preleva l’energia necessaria dall’allaccio alla rete 220 V. In genere il funzionamento può essere demandato al solo combustibile – che sia gas o gasolio – alla rete elettrica o per sfruttare appieno la potenza, si possono combinare le due fonti di alimentazione. Ciò in linea di principio perchè è ovvio che modelli di costruttori diversi potrebbero avere specifiche differenti.

Truma Combi 6E – Esterno e spaccato interno

Ad esempio, i nuovi modelli Truma Combi 4E, sia in versione gas che gasolio, consentono un breve funzionamento in elettrico assorbendo, alla massima potenza 6,5 Ah (con una media che si attesta a 1,2 Ah – 1,4 Ah per la versione 6E) così da poter sfruttare anche la batteria servizi in caso di necessità. Il consumo di corrente della batteria servizi è sempre e comunque necessario per la parte di gestione e controllo della caldaia. La maggior parte dei costruttori di camper monta di primo impianto una stufa Truma Combi 4 e in rari casi si può trovare una stufa Webasto, cui generalmente viene affiancato il boiler dell’acqua calda.

Quale stufa scegliere

Nella maggior parte delle situazioni è sufficiente la versione montata di primo impianto. Il 4 sta ad indicare la classe di potenza massima nominale che in questo specifico vuol dire 4.000 W, mentre i modelli con il 6 avranno una potenza massima nominale di 6.000 W. Utilizzando il camper anche in inverno con temperatura esterna non inferiore a -10° relative alle ore notturne, sono sufficienti i 4 KW, se invece pensiamo a luoghi con temperature ancora più basse e per periodi più lunghi ad esempio se andremo spesso in Nord Europa è probabile che le temperature sotto zero siano costanti anche durante le ore diurne – allora è meglio optare per un modello più potente. Per utilizzare una stufa alimentata a Gasolio ad altitudini superiori a 2.000 Metri occorre un kit specifico per alimentare la stufa. In genere venduto e montato separatamente.

L’alimentazione a gas è quasi sempre sufficiente per diversi giorni di alimentazione, considerando un accensione per primo riscaldamento e mantenimento della temperatura per alcune ore di giorno e alcune ore di notte a temperatura non superiore ai 21°. Ricordiamo che il gas ci occorre anche per il piano cottura e la produzione di acqua calda. Quasi tutti i camper possono contare su 2 bombole da 11 Kg ed è sempre bene averle piene alla partenza anche per quel “non si sa mai …”. Se utilizziamo i modelli alimentati a gas per lunghi periodi di vacanza e, soprattutto, se ci rechiamo spesso all’estero, dobbiamo tenere in considerazione che potremmo aver bisogno di ricaricare la bombola del gas e quindi, cercare una stazione di rifornimento specifica. Ultima considerazione riguarda l’attacco filettato sulla bombola: esistono diversi standard a seconda del paese in cui ci troviamo e serviranno i relativi raccordi.

I modelli alimentati a gasolio, come dicevo prima, pescano il carburante direttamente dal serbatoio che alimenta il motore in marcia e si può contare su una gran quantità di combustibile – ammesso ovviamente di non fermarsi con il serbatoio in riserva. Usare il gasolio vuol dire, certamente, non intaccare le riserve di gas, ma soprattutto contare sui numerosi distributori di carburante presenti praticamente ovunque nel mondo. Da questo punto di vista, i modelli alimentati a gasolio, ci permettono di ottenere maggiore autonomia e maggiore libertà di rifornimento.

Una stufa a gasolio, prendendo come riferimento i 4 KW nominali, consuma tra 0,1 e 0,4 L/h di carburante, considerando anche il riscaldamento dell’acqua, diversamente una stufa a gas di pari potenza consuma tra i 160 e i 335 Gr/h di propano o butano.

I modelli che integrano anche la resistenza elettrica, tipicità delle stufe Truma, ci permettono di diversificare l’alimentazione e, se preferiamo il campeggio alla sosta libera, potremmo sfruttare l’allaccio elettrico a 220 V e decidere quindi di non utilizzare il gas o il gasolio. Le potenze, a seconda dei modelli, non cambiano e l’assorbimento di corrente è variabile in base alla modalità di funzionamento. L’assorbimento di una Truma 4E sui 12 V è variabile tra 1,4 e 6,5 Ah, mentre dalla rete 220 V avremo un assorbimento compreso tra 3,9 Ah (a 900 W) e 7,8 Ah (a 1800 W).

Coibentazione serbatoi acque

Una parte dell’impianto molto sensibile alle temperature basse è rappresentato dall’impianto idrico ed in particolare tutte quelle parti esposte direttamente alla temperature esterne. In primis c’è sicuramente il serbatoio delle acque grigie. Montato esternamente, nella parte inferiore del pianale è il più esposto. Anche la cassetta di raccolta delle acque nerela cassetta del WC – è alloggiata in uno scompartimento scarsamente o per nulla coibentazione.

Se in fase di acquisto è disponibile il sistema di coibentazione delle acque grigie, conviene acquistarlo direttamente da fabbrica. Si ottiene così una vera e propria coibentazione del serbatoio e, generalmente, una resistenza elettrica che ne riscalda il contenuto portandolo a temperature comprese tra 10° e 15°, generalmente. Ciò è ampiamente sufficiente ad evitare il congelamento del contenuto.

Aftermarket sono disponibili diverse soluzioni, più economiche certamente, ma che garantiscono unicamente il riscaldamento del contenuto del serbatoio. Si tratta di resistenze elettriche in forma di “foglio” che si possono attaccare direttamente alle pareti esterne del serbatoio. Si alimentano a 12V e generalmente tutti i modelli sono dotati di un termostato impostato per accendersi ad una determinata temperatura e spegnersi automaticamente. Soluzione che ovviamente non rappresenta una vera e propria coibentazione ma aiuta sicuramente ad evitare il congelamento del contenuto. Un’alternativa è rappresentata dalla sonda riscaldante (o resistenza interna) che si inserisce direttamente nel serbatoio passando attraverso un foro specifico praticato su una parete verticale del serbatoio. Alcuni modelli di serbatoio sono già dotati di foro e tappo per cui l’installazione risulterà più semplice, diversamente occorre rivolgerci ad un officina specializzata.

Se non dovessero bastare le resistenze elettriche è sempre possibile acquistare e installare specifici materiali isolanti che si incollano direttamente sulle pareti esterno. I modelli più comuni sono già dotati di foglio adesivo e hanno una superficie esterna resistente. Si vendono in rotoli o porzioni e si possono tagliare o modellare facilmente. Da quel che leggo in rete, lo spessore medio consigliato è di 25mm e ciò aiuta ad isolare il serbatoio dall’aria circostante.

Anche per la cassetta delle acque nere è possibile adottare gli stessi accorgimenti: una piastra riscaldante, di dimensioni inferiori rispetto al serbatoio delle grigie e fogli di coibentante incollati sulle pareti interne di stoccaggio. La piastra riscaldante, in questo caso, non andrà installata sulla cassetta.

L’antigelo per serbatoi

Esistono specifici prodotti antigelo per i serbatoi delle acque grigie e per la cassetta delle acque nere che aiutano ad evitare il congelamento dei liquidi. Prodotti indicati a questo scopo sono il RinoICE (efficace fino a -12°) fatto a base di Glicol Etilenico. E’ davvero importante non utilizzare un liquido antigelo comune per radiatori.

Protezione della cabina guida

Esistono poi altri accorgimenti che ci aiutano a vivere meglio l’esperienza del camper in inverno e si tratta di specifici teli termici che proteggono la zona della cabina di guida. Qui la superficie vetrata e ampia del parabrezza non aiuta di certo a tenere lontano il freddo. Anche i finestrini contribuiscono all’abbassamento della temperatura e in parte pure le bocchette di areazione e le parti più esposte. Dalle recensioni di chi li utilizza, ci sono ottime soluzioni proposte dall’azienda Larcos 🟩⬜🟥 – sono un azienda italiana affermata nella realizzazione su misura di accessori per camper di qualsiasi tipo e dimensione (Contenuto non sponsorizzato).

Il pavimento del camper

Premesso che qualsiasi punto del camper sia direttamente o indirettamente a contatto con l’aria esterna permette la dispersione del calore interno e favorisce quindi l’abbassamento della temperatura. Una superficie ampia – per quanto possa esserla quella di un van nel mio caso – come il pavimento è un buon dispersore di calore. Senza arrivare a soluzioni estreme, esistono moquette facilmente reperibili in commercio che si possono sagomare affinché occupi l’intero spazio calpestabile. La moquette, oltre che prevenire l’usura del pavimento è un buon elemento capace di trattenere il calore ed evitare la spiacevole sensazione di camminare su di una superficie fredda. Spessore e materiale della moquette sono certamente importanti e nei negozi di bricolage non è difficile trovare prodotti con capacità termiche isolanti. Ultimo dettaglio, non da meno, è la qualità del materiale per quanto concerne la facilità di pulizia e il trattamento antimuffa o anti umidità: caratteristiche di importanza rilevante per l’installazione in camper.


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